Riconsiderare il Futuro di Palazzo Fuga: Un Appello per la Salvaguardia Culturale

Un invito a una pianificazione strategica e rispettosa per preservare l’eredità e l’identità di Napoli

In qualità di osservatore attento e partecipe della vita culturale di Napoli, mi trovo a riflettere sulla recente proposta di trasformazione di Palazzo Fuga. È sorprendente constatare come un progetto di musealizzazione, pensato per valorizzare il nostro ricco patrimonio culturale, possa essere deviato in un conglomerato di attività eterogenee e logisticamente discutibili.

È noto che 10.000 metri quadrati di Palazzo Fuga, ovvero il 10%, saranno destinati all’ampliamento del Museo Archeologico Nazionale ma, il resto dello spazio, viene ora considerato per una varietà di usi – una palestra, l’Università Federico II, uffici comunali, ristoranti, e una biblioteca – creando un insieme disomogeneo e logisticamente complesso.

È difficile immaginare come tali diverse funzioni possano coesistere armoniosamente in un unico edificio storico. I potenziali problemi logistici, legati alle diverse attività, sollevano preoccupazioni significative. Si trascura, inoltre, l’opportunità di utilizzare altri spazi comunali, già disponibili, per queste funzioni, come Palazzo Cavalcanti per l’Università e la Galleria Principe di Napoli per la biblioteca e spazi culturali.

In questo contesto, suggerisco rispettosamente al Sindaco Manfredi e al Ministro Sangiuliano di riconsiderare l’uso dei fondi del PNRR per Palazzo Fuga, fondi che peraltro dovrebbero servire a finanziare progetti che abbiano un ritorno dell’ investimento. Io ritengo che sarebbe più saggio ed efficiente destinare questi fondi a un progetto come quello della nostra Associazione RAM – Rinascita Artistica del Mezzogiorno che rispetta veramente l’identità culturale di Napoli e le sue necessità logistiche, anziché creare un ‘condominio’ atipico di attività disparate.


La città di Napoli merita un approccio più ponderato e rispettoso del suo patrimonio storico e culturale. È fondamentale che ogni decisione prenda in considerazione non solo il valore estetico e storico dei nostri spazi urbani, ma anche la loro funzionalità e il benessere dei cittadini.

CARLO SORVILLO

Entrepreneur ed Innovatore Disruptive fà parte dal 1990 del popolo di Internet

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