“Pittura settecentesca di scuola napoletana nel Basso Lazio: lo “Sposalizio mistico di Santa Caterina” di Andrea Mattei nella chiesa di Santa Caterina nella frazione di Castellonorato” di Marco Tedesco, storico dell’arte RAM Rinascita Artistica del Mezzogiorno

La pittura napoletana del XVIII sec., grazie agli aderenti alla bottega del pittore originario di Gaeta Sebastiano Conca, si diffuse per tutto il Settecento in quella parte di territorio del Basso Lazio oggi conosciuta come Sud Pontino.

Se ne trova testimonianza di tale diffusione nel territorio di Formia, in particolar modo nella frazione collinare di Castellonorato.

Questa piccola frazione, ospita nella locale chiesa parrocchiale intitolata a Santa Caterina una interessante tavola dipinta ad olio da Andrea Mattei, unico dipinto superstite della sua produzione artistica, straordinario pittore attivo nel XVIII sec., originario di Castelforte, ultimo paese della provincia di Latina.

La tavola dipinta dal Mattei nella chiesa di Santa Caterina nella frazione di Castellonorato, è attualmente l’unico dipinto superstite del maestro; raffigura uno “Sposalizio mistico di Santa Caterina con i Ss. Nicola di Bari, Gerardo e Margherita“.

Andrea Mattei, Sposalizio mistico di Santa Caterina con San Nicola, San Gerardo (?) e Santa Margherita, 1783, olio su tavola, Castellonorato (fraz. di Formia), chiesa di santa Caterina

Andrea Mattei, Sposalizio mistico di Santa Caterina con San Nicola, San Gerardo e Santa Margherita, 1783, olio su tavola, Castellonorato (fraz. di Formia), chiesa di santa Caterina

 

L’attribuzione ad Andrea Mattei e la datazione dell’opera ci vengono suggerite dalla firma del maestro e dalla data 1793 riportate in basso a destra del dipinto.

Andrea Mattei, riprende uno dei temi iconografici tipici legati alla figura della Santa: Santa Caterina che si unisce in matrimonio con Gesù Bambino, il quale le pone al dito, benedicendolo, l’anello nunziale.

Queste nozze mistiche, rappresentano il totale abbandono della Santa alla fede in Cristo, per la quale subirà il martirio attraverso l’ausilio della ruota e della spada. Tali elementi sono tipici dell’iconografia di Santa Caterina e il Mattei li inserisce nella composizione in basso a destra dell’osservatore, insieme alla corona, altro simbolo legato alla Santa.

Una delle peculiarità di questo dipinto del Mattei è il piede nudo della Madonna, elemento che ne evidenzia la sua umiltà e che allo stesso tempo ci riporta alla maestria di Michelangelo Merisi da Caravaggio

Come “testimoni” di queste nozze mistiche, i Ss. Nicola di Bari, Gerardo e Margherita d’Antiochia vengono inseriti nella composizione da Andrea Mattei con il compito di invitare il pellegrino ad abbandonarsi alla fede in Cristo seguendo l’esempio di Santa Caterina. Quattro secoli prima, Cristoforo Scacco affida questo compito nell’omonimo soggetto commissionatogli da Onorato II Caetani, della cui casata era patrona Santa Caterina, conservato nella chiesa di San Giovanni Battista a Monte San Biagio ai Ss. Giovanni Battista, il quale indica la protagonista, ed Evangelista.

Cristoforo Scacco da Verona, Sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Ss. Giovanni Battista ed Evangelista, tempera e oro su tavola, XV sec., Monte San Biagio (Latina), chiesa di San Giovanni Battista

Cristoforo Scacco da Verona, Sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Ss. Giovanni Battista ed Evangelista, tempera e oro su tavola, XV sec., Monte San Biagio (Latina), chiesa di San Giovanni Battista

 

Rispetto all’omonimo soggetto conservato a Monte San Biagio, in cui prevale lo schema strutturale del trittico con fondo d’oro, elemento di derivazione medioevale, nel dipinto del Mattei conservato a Castellonorato, le figure agiscono in un unico spazio seguendo lo schema strutturale della “Sacra Conversazione”, uno schema che compare nella storia dell’arte italiana a partire dal XV sec. Se ne trova un esempio nella Pala di Brera, opera dipinta da Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 12 settembre 1416/1417 – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492) nel 1472, oggi conservata a Milano, nella pinacoteca di Brera.

 

Piero della Francesca, Pala di Brera, tempera e olio su tavola, 1472, Milano, Pinacoteca di Brera

Piero della Francesca, Pala di Brera, tempera e olio su tavola, 1472, Milano, Pinacoteca di Brera

 

L’elemento iconografico del piede nudo della Vergine, riporta alla mente un altro grande capolavoro dell’arte italiana: la Madonna dei pellegrini, dipinto eseguito da Michelangelo Merisi da Caravaggio per la chiesa romana di Sant’Agostino in Campo Marzio, tra il 1604 e il 1606, in cui la nudità divina, reale e terrena dei piedi è l’assoluta protagonista di questo capolavoro del Caravaggio.

Andrea Mattei, Sposalizio mistico di Santa Caterina con San Nicola, San Gerardo (?) e Santa Margherita, part.

Andrea Mattei, Sposalizio mistico di Santa Caterina con San Nicola, San Gerardo e Santa Margherita, part.

 

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Madonna dei Pellegrini, olio su tela, 1604-1606, Roma, Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Madonna dei Pellegrini, olio su tela, 1604-1606, Roma, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio

 

Nel dipinto castellonoratese eseguito da Andrea Mattei, figurano dunque temi ed elementi iconografici tipici dell’arte dei secoli precedenti, qui reinterpretati secondo i canoni dettati dalla scuola napoletana di fine Settecento, erede dell’iconografia pittorica barocca del XVII sec., i cui elementi si caratterizzano nelle figure, le quali si muovono nel dipinto sullo sfondo di un paesaggio che lascia intravedere una torre in lontananza. Teatralità, fede e devozione, sono dunque le parole chiave che consentono di comprendere l’iconografia qui proposta dal Mattei nella raffigurazione di questo “Sposalizio Mistico di Santa Caterina”, in cui la Vergine e i Santi sono raffigurati evidenziando la loro natura umana e divina allo stesso tempo.

 

 

Marco Tedesco

 

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